Le inclinazioni naturali del Profeta

da Il Musulmano
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L'indole del Profeta

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Introduzione

Nel nome di Allah, Clemente e Misericordioso, iniziamo la khutba con l’auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti.

Fratelli e Sorelle: certamente ogni popolo o comunità festeggia le ricorrenze delle proprie celebrità, ricordandone date ed onori. Allah l’Altissimo ha narrato nel Corano le storie dei Profeti. E noi ogni volta che cade il mese di Rabi’ al-Awwal commemoriamo il più solenne degli anniversari. Ovvero, quello del migliore degli uomini, il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) con il quale Allah ha fatto uscire la gente dalle tenebre alla luce.

In questa personalità erano racchiusi tutti gli aspetti della nobiltà d’animo e della moralità come mai nessuno prima o dopo di lui. E allora non è forse nostro dovere commemorarlo?

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Il punto di vista di Aisha

In realtà il miglior modo per ricordarlo è quello di seguire e prendere come modello le sue buone qualità. Esse sono così descritte dalla moglie ‘Aisha (Allah si compiaccia di lei):

“La sua indole era il Corano, anzi era il Corano che camminava sulla terra”.

Oggi ci soffermiamo su alcune delle sue qualità per apprendere quale era la natura del Messaggero (p.b.s.l). Quando fu chiesto ad ‘Aisha (A.c.l.) quale fosse la natura del Profeta (p.b.s.l) nell’ambito familiare, lei rispose che, per inclinazione naturale, era la migliore delle persone, non era indecente né smodato e neppure chiassoso, non ripagava una cattiva azione con un’altra, ma perdonava.

 

Descrizione nel Corano

Certamente il pregio della condotta morale dei credenti è di maggior peso sul piatto della bilancia delle buone azioni nel Giorno del Giudizio. Avere un alto livello morale aiuta e rende felice l’essere umano nella vita terrena, ed inoltre ribadiamo che nel Giorno del Giudizio la sua bilancia sarà pesante o leggera in conformità dell’elevatezza dei costumi morali, e non per la posizione professionale o il potere materiale, come ha affermato il Messaggero (p.b.s.l): “Nel Giorno del Giudizio nessuna cosa è più rilevante, e quindi più pesante, nella bilancia dell’essere umano di una buona indole, certamente è inviso ad Allah tutto ciò che è osceno e sconcio”.

E riguardo al Suo Inviato (p.b.s.l) Allah ha detto: “Invero sei di indole sublime” (Sura del Calamo LXVIII, v.4), e anche: “Voi avete nel Messaggero di Allah un esempio buono per chiunque speri in Allah e nell’Ultimo Giorno e molto menzioni Allah” (Sura delle Fazioni Alleate XXXIII, v.21).

 

Secondo gli hadith

Sicuramente queste nobili caratteristiche morali permettono ancor di più di entrare in Paradiso e di meritare l’approvazione e il compiacimento di Allah l’Altissimo nell’aldilà. Infatti quando fu chiesto al Profeta (p.b.s.l) quali fossero i motivi più frequenti grazie ai quali ai fedeli sarà permesso di accedere al Paradiso, egli rispose:

“Essere timorati di Dio e una buona indole”.

La buona indole è un dono divino come ha insegnato il Messaggero (p.b.s.l):

“Certamente Allah l’Altissimo ha ripartito fra voi le qualità naturali come pure ha ripartito fra voi i doni divini, Allah l’Altissimo dona la ricchezza a chi ama e a chi non ama, ma dona la fede solo a chi ama”.

La buona indole promuove in chi la possiede la pratica religiosa. ‘Aisha (A.c.l.) ha riferito di aver sentito dire dal Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah):

“Certamente il credente può raggiungere con la sua buona indole il livello di colui che digiuna vegliando la notte”.

E secondo Jaber (Allah si compiaccia di lui) il Profeta (p.b.s.l) ha detto:

“Sicuramente fra voi mi è più caro e seduto più vicino di me nel Giorno del Giudizio colui che è il migliore fra voi nell’indole, nel carattere e nel comportamento”.

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Conclusione

Naturalmente queste peculiarità appartenevano a tutti i profeti ma raggiunsero il livello di perfezione in Muhammad (p.b.s.l), l’ultimo degli inviati, ed egli le manifestava con tutti, vale a dire con la famiglia e coloro che lo affiancavano nello svolgimento della sua missione, ed anche con chi lo osteggiava. Ad esempio Anas bin Malik ha riferito di averlo servito dieci anni durante i quali il Profeta (p.b.s.l) aveva tenuto un comportamento irreprensibile nei suoi confronti.

Concludiamo ricordando che il Messaggero (p.b.s.l) è stato in ogni istante della sua vita un fulgido esempio per la sua pazienza, indulgenza, tolleranza, benevolenza, nonché adorazione e venerazione verso Allah l’Altissimo.

 

Venerdì 23 novembre 2018

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