I musulmani festeggiano il Natale?

da Il Musulmano
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Gesù (pace su di lui) non è nato il 25 di dicembre. Eppure, i cristiani festeggiano il natale in tale data. Cosa ne pensano i musulmani a riguardo?

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Gesù (pace su di lui) è veramente nato il 25 dicembre?

La nascita di Gesù, pace su di lui, viene celebrata il 25 dicembre di ogni anno. Ma veramente Maria, pace su di lei, lo diede alla luce nel giorno in cui i cristiani in tutto il mondo tendono a celebrarlo oppure questa data è stata decisa in seguito, secoli dopo la sua morte?

Gli studiosi cristiani sostengono che non fosse nato in questo giorno. È ben noto che le prime chiese cristiane lo festeggiassero a maggio, aprile o gennaio. Gli studiosi dei primi due secoli d.C. differiscono persino nell’anno in cui è nato; alcuni credono che sia nato completamente vent’anni prima della data attualmente accettata.

L’enciclopedia di Grolier afferma:

“Il Natale è la festa della nascita di Gesù Cristo, celebrata il 25 dicembre. Nonostante le credenze sulla nascita di Cristo, la Chiesa non ha osservato una festa per la celebrazione dell’evento fino al 4° secolo. Dal 274, sotto l’imperatore Aureliano, Roma celebrava la festa del “Sol Invictus” il 25 dicembre. Nella Chiesa orientale, inizialmente venne preferito il 6 gennaio, giorno associato al solstizio d’inverno. Col passare del tempo, tuttavia, l’Occidente scelse la data orientale come festa dell’Epifania e l’Oriente scelse la data occidentale del Natale”.

Perché è stato scelto il 25 dicembre per celebrare la nascita di Gesù?

Quindi, quali altri popoli celebravano il 25 dicembre il compleanno dei propri dèi prima che fosse concordato come il compleanno di Gesù (la pace sia su di lui)?

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Bene, ci sono alcuni indiani che decoravano le proprie case con ghirlande e facevano regali ai loro amici in questo giorno. Anche il popolo cinese celebrava questo giorno durante il quale i negozi restavano chiusi. Si ritiene che il dio pagano Buddha sia nato in questo giorno in cui lo “Spirito Santo” discese sulla sua vergine madre Maya. Si ritiene che anche il grande salvatore e dio dei persiani, Mitra, sia nato il 25 dicembre molto prima della venuta di Gesù (la pace sia su di lui).

In tale data, gli egiziani celebravano il compleanno del loro grande salvatore Horus, dio egiziano della luce e figlio della “madre vergine” e della “regina dei cieli” Iside. Osiride, il dio dei morti e degli inferi in Egitto, figlio della “santa vergine”, si credeva fosse nato il 25 dicembre.

I Greci celebravano il compleanno di Ercole, figlio del dio supremo dei Greci, Zeus e della mortale Alcmena, il 25 dicembre. Bacco, il dio romano del vino e della vendemmia (noto tra i greci come Dioniso), è nato in questo giorno.

Adone, venerato come un “dio morente e nascente” tra i Greci, miracolosamente nacque anche lui il 25 dicembre. I suoi adoratori tenevano una festa annuale che rappresentava la sua morte e risurrezione, in piena estate. Si dice che le cerimonie del suo compleanno venissero svolte nella stessa grotta di Betlemme che si dice sia stata la culla di Gesù (la pace sia su di lui).

Gli scandinavi celebravano il compleanno del loro dio Freyr, il figlio del loro dio supremo dei cieli, Odino, nello stesso giorno.

I romani osservavano questo giorno come il compleanno del dio del sole, Natalis Solis Invicti (Compleanno di Sol Invictus) – Era un giorno di grande gioia e tutti i negozi venivano chiusi. Le persone si scambiavano regali e agli schiavi veniva concesso grande libertà.

Da tenere bene in mente: questi sono gli stessi romani che presiederanno in seguito il consiglio di Nicea nel 325 d.C. che avrebbe portato al riconoscimento ufficiale della “Trinità” come la “vera” natura di Dio, ed il 25 dicembre come il giorno della nascita di Gesù (pace su di lui).

In “Declino e caduta dell’Impero romano”, Gibbon afferma:

“I cristiani romani, ignoranti della sua nascita (di Cristo), fissarono la solenne festa il 25 dicembre, i Brumalia, o il solstizio d’inverno, un’antica festività romana in onore di Saturno, Cerere e Bacco”

[vol. ii, p. 383]

Il Natale non è l’unica festa cristiana che è stata presa in prestito dall’antico paganesimo ed in seguito adottata dalla religione di Gesù (la pace sia su di lui). Tra queste c’è anche la Pasqua, la festa di San Giovanni, la Santa Comunione, l’Annunciazione della Vergine, l’assunzione della Vergine e molte altre festività che trovano le proprie radici nelle antiche adorazioni pagane.

 

Sintesi cristiana delle tradizioni pagane in base al periodo dell’anno

Solstizio d’inverno: La nascita del sole e la nascita di Mitra il 25 dicembre. Spesso celebrato con fuochi di Yule, processioni di luce e decorazione di alberi (Natale ed Epifania).

Stagione invernale: Un momento per nutrire e onorare l’ispirazione e la creatività. Pratiche comuni che coinvolgono festival di luce, indossando maschere e pelli di animali nella speranza di aumentare l’offerta dell’anno prossimo (Candelora).

Equinozio di primavera: Il sole è risorto e guadagna importanza durante la notte. Celebrazioni della fertilità che coinvolgono simboli come l’uovo e la lepre prolifica (Pasqua).

Stagione primaverile: L’accoppiamento della terra e del cielo da cui verrà il raccolto dell’anno. Spesso celebrato con balli di maggio, decorando con nuove foglie (Pentecoste e festa dell’Ascensione).

Solstizio d’estate: Il picco della luce del sole. Celebrato con grandi falò, bruciando erbe profumate, decorando con fiori (festa di San Giovanni).

Stagione estiva: L’energia del sole viene assorbita dalle coltivazioni. Benedizioni rituali del raccolto, erbe, campi, montagne e oceano (Giorno dell’assunzione).

Equinozio d’autunno: Un momento di gratitudine per il raccolto. Feste e decorazioni con frutta, cereali e verdure autunnali (San Michele Arcangelo e la Natività di Maria).

Stagione autunnale: Riconoscimento del completamento dell’anno. Onorare i morti, onorare e liberare il passato. (Festa di Ognissanti e Commemorazione dei defunti).

(Preso in prestito da The Dark Side of Christian History di Helen Ellerbe, 1995)

 

Allora, i musulmani festeggiano il Natale?

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Il Natale è una di quelle festività che ha radici sia secolari/laiche che religiose, ed oggigiorno ha connessioni culturali che trascendono i confini del Cristianesimo.

Sebbene Gesù e Maria siano riveriti nel Sacro Corano, i musulmani considerano Gesù un semplice profeta. Essi non celebrano la nascita dei loro profeti. Pertanto, i musulmani non celebrano la nascita di Gesù a Natale.

Il Corano narra la storia della nascita miracolosa di Gesù e della sua capacità di compiere miracoli con l’aiuto di Dio. I musulmani credono anche che la madre di Gesù, Maria (pace su di lei), sia una delle donne migliori e più pie che siano mai vissute; A tal proposito, un intero capitolo (Surah) del Corano è dedicato a Maria (pace su di lei).

Quindi, nonostante i musulmani non celebrino la nascita di Gesù con le celebrazioni natalizie come i cristiani, non si oppongono all’idea di onorare Gesù come uno dei profeti più importanti.

 

Perché i musulmani non festeggiano il Natale?

In molte parti del mondo, i cristiani celebrano il 25 dicembre come il compleanno di Gesù (la pace sia su di lui), nato dalla Vergine Maria a Betlemme. Tuttavia, se osserviamo più da vicino i Vangeli, non troviamo alcuna prova a sostegno della convinzione che Gesù fosse nato il 25 dicembre.

Inoltre, secondo la Sacra Bibbia, non solo la data è incerta, ma è anche possibile che il mese non sia stato specificato. Allo stesso modo, nemmeno il Santo Corano ha specificato la data.

Ma secondo il Corano, il Profeta Gesù (pace su di lui) nacque sicuramente in estate. Il Sacro Corano afferma che Gesù nacque dalla Vergine Maria in un momento in cui i datteri crescevano in cima agli alberi ed erano molto maturi.

“I dolori del parto la condussero presso il tronco di una palma. Diceva: “Me disgraziata! Fossi morta prima di ciò e fossi già del tutto dimenticata!”. Fu chiamata da sotto: “Non ti affliggere, ché certo il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi; scuoti il tronco della palma: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi.”

[Al-Qur’an XIX: XXIII,XXIII,XXXV – Surah Maryam versetti N. 23-24-25]

Da questi versetti, è chiaro che la nascita di Gesù non ebbe luogo in inverno, ma piuttosto in estate e molto probabilmente durante i mesi di luglio o agosto. In Palestina, è durante il mese di luglio o agosto che i datteri crescono sugli alberi e sono più maturi.

Questo racconto coranico può essere visto anche nella Bibbia. Nel Vangelo di Luca si dice che Gesù nacque in un momento in cui i pastori si sarebbero rifugiati nel campo per vegliare sul loro gregge di notte. (Luca 2:8)

È chiaro che in un paese come la Palestina, è più probabile che i pastori dormissero all’aperto nei campi durante i mesi estivi.

Tuttavia, anche se dovessimo sapere con certezza la data effettiva in cui nacque Gesù, l’Islam non celebra i compleanni dei profeti e dei fondatori delle religioni. Secondo l’Islam, nessun profeta ha festeggiato il proprio compleanno o ha comandato i propri compagni/discepoli di farlo. Nemmeno il compleanno del Profeta Muhammad  è mai stato celebrato durante la sua vita dai suoi discepoli, né è stato celebrato dai suoi compagni/seguaci dopo la sua morte.

 

Allora, che ne è dei musulmani che celebrano il Natale?

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Non c’è dubbio che le celebrazioni natalizie siano haram per i musulmani, perché farlo sarebbe un’imitazione del kuffaar. È noto che i musulmani non hanno altre festività oltre a Eid al-Fitr (la festa della fine del digiuno) e Eid al-Adha, e il settimanale “Eid” che è il venerdì festivo islamico (Yawm al-Jumu’ah).

Celebrare qualsiasi altra festività non è permesso perché è una di queste due cose: o è un’innovazione (bid’ah), se viene celebrata come mezzo per avvicinarsi ad Allah, come celebrare il compleanno del Profeta (Mawlid); oppure è un’imitazione dei kuffaar (infedeli), se viene celebrato come una tradizione e non come un atto di culto, perché l’introduzione di festività innovative è un’usanza della gente del Libro (ebrei e cristiani) da cui ci viene comandato di differire.

Decorare la casa con palloncini ed alberi di Natale in questo periodo dell’anno è ovviamente visto come unirsi ai kuffaar e celebrare la loro festività.

Ciò che il musulmano deve fare è di non isolare questi giorni per celebrare, decorare la casa con ornamenti e preparare cibi speciali. Altrimenti vorrà dire che deliberatamente si unisce ai kuffaar nelle loro feste, il che è senza dubbio haram.

Shaykh Ibn ‘Uthaymeen (che Allah abbia misericordia di lui) ha detto:

“È vietato ai musulmani imitare il kuffaar organizzando feste in queste occasioni, o scambiando regali, o distribuendo dolci o altri cibi, o prendendo tempo libero dal lavoro e così via perché il Profeta (benedizioni e pace di Allah siano su di lui) disse: “Chi imita un popolo è uno di loro”.

Lo Shaykh al-Islam Ibn Taymiyah ha detto nel suo libro Iqtida ‘al-Siraat al-Mustaqeem Mukhaalifat Ashaab al- Jaheem:

“Imitarli in alcune delle loro festività implica che si è felici della falsità che stanno seguendo e che ciò potrebbe indurli (i non musulmani) a cogliere l’occasione per indurre in errore coloro che sono deboli nella fede.

Coloro che fanno almeno una di queste cose stanno chiaramente peccando, sia che lo facciano per supportarli, sia che lo facciano per essere amichevoli nei loro confronti, o perché si sentono troppo timidi (per rifiutarsi di unirsi) o per qualsiasi altra ragione, perché ciò significa compromettere la religione di Allah per compiacere gli altri, ed è un mezzo per sollevare gli spiriti dei kuffaar e renderli orgogliosi della loro religione.”

 

Come deve comportarsi il musulmano durante il Natale?

È molto importante notare che l’Islam è uno stile di vita completo sufficiente ai musulmani. Allo stesso tempo, dobbiamo essere interattivi e proattivi. Non dobbiamo dimenticare il nostro ruolo nella società. Dobbiamo essere di buon esempio per gli altri. L’Islam ci spinge ad essere gentili con tutte le persone senza alcun tipo di discriminazione a causa delle differenze nella fede o nella razza.

I musulmani hanno una propria identità. Per mantenere viva questa identità, gli studiosi islamici hanno affermato che i musulmani non devono celebrare il Natale o le festività dei non musulmani.

Partecipando al Natale, è possibile che lentamente si possa perdere la coscienza di questo fondamentale punto di differenza tra Islam e Cristianesimo. I musulmani devono essere molto attenti in questa materia. Il pericolo maggiore riguarda le nostre prossime generazioni che potrebbero lentamente perdere la fede islamica nei confronti del Tawhid e iniziare a credere in Gesù come “più che un profeta e un servitore di Allah”.

Vivendo in Occidente, potrebbe essere molto complicato restare fuori da tali celebrazioni ma dobbiamo spiegare ai nostri figli che siamo musulmani e che il Natale non è una nostra festività. Questa è la festa dei nostri vicini e amici cristiani. Noi musulmani dobbiamo prestare particolare attenzione alle nostre festività islamiche. In questo modo, i nostri figli saranno attratti dalle nostre celebrazioni piuttosto che da quelle degli altri.

Sfortunatamente, ci sono alcuni musulmani, nati e cresciuti in paesi occidentali, che non prestano alcuna attenzione al Ramadan e agli Eid islamici. Alcuni di loro non si recano nemmeno in moschea per offrire le preghiere dell’Eid e anche se ci vanno, non si prendono il giorno libero dal lavoro. Quindi, di conseguenza, i loro figli non hanno idea delle festività islamiche o pensano che l’Islam sia una religione senza feste e celebrazioni.

Ma non per questo bisogna denigrare ed essere intolleranti verso coloro che seguono una religione diversa dalla nostra. L’Islam insegna ai musulmani di essere tolleranti. È presente nelle nostre linee guida religiose che dobbiamo mostrare tolleranza verso le persone di altre fedi ed essere il miglior esempio per loro in modo che si ispirino e seguano l’esempio.

“Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità.”

[Al-Qur’an LX: VIII – Surah Al-Mumtahana versetto N. 8]

Il Natale è un momento dell’anno in cui molte persone vanno in vacanza e, quindi, hanno la possibilità di trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici. I musulmani che vivono in paesi non musulmani sfruttano al massimo le vacanze di Natale pianificando le vacanze di conseguenza e trascorrendo del tempo con le loro famiglie. Queste vacanze offrono agli immigrati musulmani, che hanno lasciato i loro paesi natali in cerca di reddito, la possibilità di visitare le loro famiglie nei loro paesi di origine. Inoltre, hanno la possibilità di riportare regali per le loro famiglie grazie ai saldi e prezzi convenienti in atto durante il periodo natalizio.

In sostanza, gli studiosi musulmani sono contrari alle celebrazioni natalizie, tuttavia come musulmani ci è stato insegnato che bisogna sempre mostrare tolleranza verso le altre religioni e i loro rituali.

 

Quali festività celebrano i musulmani invece del Natale?

L’Islam ci ha regalato due festività religiose all’anno. Le famiglie musulmane devono celebrare Eid al-Adha (Festa del Sacrificio, anche conosciuta come la Pasqua islamica) ed Eid al-Fitr (Festa della fine del digiuno).

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Queste festività sono prettamente islamiche e portano con sé un grande significato dietro; Eid al-Adha è la commemorazione del profeta Abramo, noto anche come Ibrahim (pace su di lui), che era disposto a sacrificare suo figlio Ismail (pace su di lui) ed Eid al-Fitr, che celebra la fine del mese di digiuno del Ramadan.

Narrò Anas ibn Malik: Quando il Messaggero di Allah arrivò a Medina, la gente ebbe due giorni dedicati ai giochi. Allora il Profeta chiese:

“Quali sono questi due giorni (qual è il loro significato)? Dissero: Eravamo abituati a giocare a tali giochi nel periodo pre-islamico. Al che, Il Messaggero di Allah () disse: Allah ha sostituito per voi qualcosa di meglio di quei giorni, il Giorno del sacrificio ed il Giorno della rottura del digiuno.”

(Sunan Abi Dawud 1134 – Sahih Al-Albaani)

 

Allah ne sa di più;   الله اعلم

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